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| scheda 475 |
UBICAZIONE |
Fondo |
Lucia Predonzani |
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OGGETTO |
Definizione dell’oggetto |
Videointervista |
Categoria |
Letteratura orale non formalizzata |
Voce |
Femminile |
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DESCRIZIONE |
Informatore |
Lucia Predonzani |
Soggetti |
Donne istriane fiumane dalmate - Discriminazioni italiane verso i cittadini di lingua slava - Discriminazioni jugoslave verso i cittadini di lingua italiana in Istria – Esodo da Pirano - Esodo istriano fiumano dalmata a Venezia – Guerra mondiale, 1939-1945 - Manifattura tabacchi a Venezia - Mestre - Piran - Pirano - Profughi istriani fiumani dalmati - Saline di Siccciole – Vita nella Jugoslavia nel primo dopoguerra |
Descrizione del bene |
Lucia Predonzani nasce nel 1923 a Pirano, dove ricorda una “fanciullezza bellissima”, frequenta le scuole elementare, quindi le scuole di avviamento al lavoro. A quindici anni decide di andare a lavorare e viene assunta all’Antica Farmacia Fonda. Dello scoppio della guerra Lucia ricorda i bombardamenti su Trieste, visibili da Pirano. Inizia a lavorare il 16 novembre del 1942 alle Saline di Stato di Sicciole dove resterà fino al novembre del 1948. Lucia racconta del lavoro d’ufficio in Salina e della fine della guerra con alcuni mitragliamenti e sparatorie a Pirano e a Portorose. Riguardo ai rapporti con la popolazione di lingua slovena dell’entroterra, Lucia dichiara che non sono mai stati buoni e ritiene che causa di questo sia da ricercarsi nell’impedimento dell’uso della lingua “slava” ai madrelingua. Nella memoria di Lucia è impresso il Primo Maggio del 1945: si era recata a Messa nel Duomo e all’uscita con suo stupore e preoccupazione aveva visto la piazza (Piazza Giuseppe Tartini) gremita di contadini sloveni “che la domenica si vestono di nero” con delle lunghe “canne con in cima” la bandiera jugoslava con la falce e martello o la bandiera rossa con la falce e martello. Racconta ancora che l’introduzione delle Jugolire a Pirano, mentre a Trieste la moneta corrente erano le Amlire, crea grandi difficoltà perché era consuetudine recarsi a Trieste per i beni di prima necessità, e invece diventa necessario cambiare valuta e passare per posti di blocco sul molo con controlli e perquisizioni. La nuova amministrazione pretendeva presenza a incontri e discussioni politiche, di cui Lucia e sua madre venivano costantemente avvisate, Lucia non era però interessata. Alle Saline incontra il futuro marito, figlio del direttore delle Saline. All’arrivo dell’amministrazione jugoslava il suocero viene allontanato dall’incarico, ma riesce ad ottenere un impiego alle Saline di stato di Cagliari. Lucia decide di lasciare Pirano nel 1948, perché era “una vita impossibile”, trova impiego alla Manifattura tabacchi di Venezia, poi raggiungere il marito in Sardegna. In seguito si trasferisce a Mestre con il marito, occupato a Porto Marghera. Tutt’ora abita a Mestre. E’ tornata spesso a Pirano. |
Occasione |
Progetto per la raccolta delle testimonianze dell'esodo giuliano-dalmata a cura del Comune di Venezia, ANGVD, ANPI, Iveser, rEsistenze |
Luogo ripresa |
Italia, Veneto, VE, Venezia - Mestre, interno giorno, abitazione Lucia Predonzani |
Data ripresa |
15/01/2013 |
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DATI TECNICI |
Durata |
1.22.08 |
Colore |
colore |
Lingua |
italiana |
Rilevatore |
Antonella Scarpa |
Redattore |
Videointervista a cura del Servizio Videocomunicazione |
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RELAZIONI DIRETTE |
scheda AUT |
Biografia di Lucia Predonzani |
scheda F |
Fondo Lucia Predonzani
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