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Giacomelli
ARCHIVIO FOTOGRAFICO GIACOMELLI

Il Fondo fotografico prodotto dalla “Reale fotografia Giacomelli” - tra gli anni Venti e i Settanta del Novecento - è, per consistenza, eventi e soggetti rappresentati, tra i più importanti archivi non solo a livello nazionale ma anche internazionale. Si tratta di un archivio fotografico di oltre 180.000 tra lastre e negativi, di vario formato e dimensione (alcune lastre anche di 30x40 cm).

L'Amministrazione Comunale di Venezia sin dal 1995, data di acquisto del fondo, si è impegnata nella conservazione e valorizzazione dell’ingente patrimonio d’immagini presentando una mostra antologica nel ’98 e pubblicando - a cura di Daniele Resini - due importanti prodotti multimediali che contenevano oltre 11.000 immagini. Archivio Fotografico Giacomelli foto Giacomelli


 
 
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Le origini e la storia - raccontate attraverso la fotografia - di quelle industrie e aziende, non solo locali, che negli anni delle grandi trasformazioni sociali e politiche del '900 contribuirono a trasformare il paesaggio, l'ambiente e l'urbanistica, talvolta con esiti di grande impatto economico e territoriale. Ne sono un esempio, la creazione di Porto Marghera, i collegamenti viari con l'entroterra e le grandi reti autostradali. Molte sono anche le fotografie di aziende alberghiere, navali, turistiche e dello spettacolo che, con il loro operato, hanno cambiato la cultura di un'epoca e l'intera società veneziana e internazionale.


Immagini di artisti, galleristi e gallerie, critici d’arte e personaggi che gravitavano nel mondo dell’arte veneziana e internazionale del Novecento e, soprattutto, opere pittoriche, scultoree, grafiche e performance - espressione spesso di movimenti e correnti artistiche - sono ora a disposizione di chiunque voglia approfondire, attraverso la fotografia, l’Arte del Novecento. Oltre 1.200 immagini di alcuni dei più significativi artisti del Novecento e delle loro opere, fotografati nei luoghi di lavoro o in occasione delle “vernici” di importanti mostre, in gallerie d’arte o all’interno di rassegne artistiche di fama internazionale.


La simbiosi tra Venezia e il suo porto è uno dei dati che più contraddistingue la storia veneziana: un rapporto così intrecciato da risultare inscindibile. Lo stesso avviene nel Novecento: la nascita del porto industriale di terraferma porta a riconsiderare perfino i confini dell'amministrazione comunale, ma anche nella città storica i lavori d'ampliamento investono parti importanti della città. Lo stesso dicasi per la Laguna: navi sempre più grandi inducono profonde modificazioni dell'ambiente lagunare.


L'arrivo del treno e dell'automobile ha radicalmente cambiato la geografia urbana di tutte le città a livello mondiale, Venezia compresa. L'arrivo delle rotaie (1846) e quello delle quattro ruote (1933) hanno mutato le modalità d'entrata in città. Ciò ha prodotto diversi interventi urbanistici in una vasta area che si è arricchita di nuove strutture (ad esempio il mercato del pesce) oltre a modificare il tracciato di molti canali acquei (ad esempio Rio Nuovo).


Nella prima metà del Novecento, molte delle più grandi isole della laguna veneziana erano parte di un arcipelago ospedaliero ben ramificato. Una fitta rete di strutture tra San Servolo, San Clemente, Sacca Sessola, La Grazia e Lido di Venezia. Le storie di queste isole sono tra loro diversissime, alcune nate a ridosso del Novecento (Sacca Sessola -156 ettari- si forma nella seconda metà dell'Ottocento con i materiali risultanti gli scavi della Stazione marittima), altre esistenti da secoli come Lido di Venezia. In questi scatti si dà conto di alcune strutture d'assistenza per diverse tipologie di malati che sono state dismesse in tempi diversi nel Novecento.


Il Novecento ha creato in terraferma una "nuova città" che ha visto crescere la popolazione della sola Mestre da 10.000 abitanti a 200.000 in pochi decenni. Medesime le proporzioni dello sviluppo demografico di Marghera nata come città giardino e sviluppatesi in ben altri termini.




 

Organizzazione data creazione: 17 dicembre 2013

 
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