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Album di Famiglia
Raccolta di fotografie che raccontano la vita delle Famiglie di Lido e Pellestrina

La Municipalità di Lido e Pellestrina, in accordo con l’Amministrazione Comunale e con la collaborazione dell’Archivio della Comunicazione, ha avviato una raccolta di immagini d’epoca (dal 1900 al 2000) relative la vita quotidiana delle due isole, un progetto definito “Album di famiglia”, destinato a diventare corpo di una ricca memoria storica. Fotografie, negativi e cartoline sono pervenute, o sono stati ritrovati e si continueranno a recuperare da privati, fondi pubblici e Associazioni, per alimentare un patrimonio di conoscenza che ricostruisca i cambiamenti avvenuti nel territorio, nel costume e nelle abitudini dei suoi abitanti, ma anche nella tecnica fotografica nel periodo senza dubbio decisivo sia per l’epoca d’oro del Lido che per l’attuale assetto urbanistico e sociale delle due isole litoranee.
Ciò rafforza la convinzione dell’importanza documentale, della forza dell’immagine che esprime senza filtri e quindi comunica universalmente e in modo diretto un messaggio che per convenzione e necessità di catalogazione è stato qui suddiviso, dove possibile, per aree tematiche: Feste e cerimonie, Scuola, Vacanza e tempo libero, nonostante sia facilmente intuibile quanto a volte possano essere indistinguibili i confini tra questi momenti.
Il patrimonio fotografico raccolto sarà quindi catalogato, scansionato e consultabile nel sito della Municipalità e del Comune di Venezia, (Album di Venezia e successivamente in un Polo nazionale) nonché valorizzato in esposizioni e in contesti dedicati al territorio anfibio della città e al fascino delle immagini che fissano lo scorrere del suo tempo.

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È un tema ricco di testimonianze in quanto comprende sia feste pubbliche (a carattere laico o religioso) sia private. Queste ultime, le cerimonie, sono quelle destinate a segnare i momenti più importanti della vita di ciascuno, dal battesimo, il matrimonio e altro, e a riunire immancabilmente i gruppi familiari davanti all’obiettivo della macchina fotografica. Di aspetto più propriamente di costume sono le feste pubbliche (si pensi alle molte sagre patronali o ai riti stagionali) che offrono spaccati di vita curiosi quanto affascinanti.




Credibilmente ogni Istituto scolastico conserva nei propri archivi le istantanee delle scolaresche transitate per le sue aule. Sono ricordi che appartengono a ciascuno di noi, che a volte a casa sbucano da una scatola dimenticata o dalle pagine di un libro rimasto chiuso da tempo. Mostrano volti legati a nomi ancora vivi nella memoria o dimenticati, bambini e ragazzi con i quali si sono condivisi momenti lunghi anni, fatti di studio ma anche di gioco, di crescita e di amicizia. L’odore dell’inchiostro impregna queste foto un po’ accartocciate dove spicca la figura del maestro.




Per piacere o per dovere (spesso dettato dalla Scuola attraverso l’insegnante di educazione fisica) a molti giovani è capitato di dover praticare, anche solo occasionalmente, un’attività sportiva o di partecipare a un incontro dove mettere a prova il fisico. Molti meritevoli che hanno coltivato una disciplina nel tempo, avranno di certo accumulato anche delle testimonianze fotografiche dei loro sforzi. Moltissimi altri, meno fisici, conserveranno almeno una foto scattata durante una settimana bianca (e qui ritorna e si incrocia il tema della Scuola) sull’incertezza degli sci.




Per i più ricchi i confini delle vacanze sono pari a quelli del pianeta, per i meno abbienti il tempo delle vacanze e in genere quello della libertà dagli impegni coincide con l’ambiente in cui si vive, nel nostro caso quello marino e lagunare e in particolare con la pacifica spiaggia del Lido. Da bambini, poi da adulti, da genitori e da anziani, il Lido di Venezia ha accompagnato con il suo mare intere generazioni di veneziani e lidensi. Ed è un ambiente sempre simile a sé stesso, con le sue caratteristiche capanne, diverse per settori, ma che nel tempo è molto cambiato, come le linee delle imbarcazioni che ospita o la foggia dei costumi da bagno di quanti vi si bagnano. E le foto lo testimoniano.




Con questa iniziativa si è voluto raccogliere più documenti fotografici possibile, anche se le immagini erano al limite dei temi esposti o in grado di appartenere a più di uno di questi. Si è costituita quindi anche una miscellanea di un secolo di Lido e Pellestrina, due isole diversissime tra loro per struttura urbana e fortune, un corollario che completa un quadro astratto e concreto della vita di due comunità che vivono tra mare e laguna, tra i loro incanti di onda e la paura sempre viva della sua furia.




Non soltanto contributi occasionali provenienti da privati stanno quindi dando corpo e fisionomia a questo insieme di storia visiva di Lido e Pellestrina. Importante ad esempio è stato rintracciare presso la Biblioteca Cagnaccio di Pellestrina un fondo corposo (proveniente da Urbanistica, ma ne esistono anche altri cui attingere, tipo il fondo Giacomelli) che ha donato oltre trecento fotografie d’epoca, ricche, per chi sa osservare, di dettagli che parlano dell’intervento dell’uomo sull’ambiente, della sua condizione, e che aiutano, dove manca, a collocare l’immagine nel suo tempo.




 

Organizzazione data creazione: 16 ottobre 2014

 
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