|
| scheda 477 |
UBICAZIONE |
Fondo |
Luciano Toncetti |
|
OGGETTO |
Definizione dell’oggetto |
Videointervista |
Categoria |
Letteratura orale non formalizzata |
Voce |
Maschile |
|
DESCRIZIONE |
Informatore |
Luciano Toncetti |
Soggetti |
Accoglienza dei profughi istriani fiumani dalmati a Brindisi - Batteria Benedetto Brin a Brindisi – Celebrazione festa di San Nicolò – Cibo istriano a Brindisi – Discriminazione verso le donne profughe istriane fiumane dalmate – Italiani rimasti in Istria - Esodo da Pola – Esodo istriano fiumano dalmata a Brindisi – Fascismo – Guerra mondiale 1939-1945 – Legge 15 febbraio 1989, n. 54 - Marghera - Patriottismo - Profughi istriani fiumani dalmati – Motonave Toscana – Tradizioni istriane |
Descrizione del bene |
Luciano Toncetti nasce a Pola nel 1944. Nel 1947 la famiglia Toncetti, composta da padre, madre, figlio e nonna materna, decide per l’esodo: il padre dipendente della Marina militare, viene destinato a Brindisi, con altre 60 famiglie di Pola. I Toncetti si imbarcano sul Toscana il 17 febbraio 1947, alla volta di Venezia, e proseguono per Brindisi, dove viene loro assegnato un alloggio alla caserma della Batteria Benedetto Brin. Luciano racconta di un’infanzia felice con il mare vicino, e di essere cresciuto con le tradizioni, i cibi e il dialetto istriano, per la fortissima presenza di polesani alla Batteria Brin. I rapporti con le altre famiglie pugliesi della Batteria Brin sono inizialmente “guardinghi “, gli istriani venivano appellati gli “austriaci”, ma diventano poi normali e cordiali. Il testimone racconta che le donne istriane erano più libere delle donne pugliesi , e a volte considerate delle “poco di buono”, ma poi la reciproca conoscenza facilita i rapporti che diventano anche amicizie. Luciano a diciott’anni farà il militare di leva in Marina per poi arruolarsi in Marina di Finanza (Guardia di Finanza, Sezione Aereonavale). Il testimone si sofferma sulle motivazioni dell’esodo non capite e sull’accoglienza che, se a Brindisi fu generalmente buona, non lo fu da altre parti. Accenna anche a quanti hanno deciso di rimanere, scelta che va rispettata. La famiglia materna è originaria di Curzola, da dove nel 1921, con il passaggio delle isole dalmate dall’Impero Asburgico al Regno Jugoslavo, si trasferì a Pola in quanto di lingua italiana. Madre e nonna di Luciano sono quindi esuli due volte. Luciano è tornato due volte in Istria e a Pola, ma non torna volentieri. Nato nel 1944 non ha ricordi diretti, è però molto legato a Pola e all’Istria per il sentimento trasmessogli dai genitori, e sottolinea il forte legame storico del mondo istriano con la Repubblica Veneta. Racconta che nella sua vita si è sempre sentito estraneo (“foresto”) e che in fondo non riesce a sentire come proprio nessun luogo in cui ha vissuto. Il testimone inquadra costantemente gli avvenimenti della sua famiglia nel più ampio contesto dell’esodo giuliano-dalmata e della storia in generale. Un motivo di cruccio di Luciano è che, una volta mancato, non potrà riposare dove è nato. |
Occasione |
Progetto per la raccolta delle testimonianze dell'esodo giuliano-dalmata a cura del Comune di Venezia, ANGVD, ANPI, Iveser, rEsistenze |
Luogo ripresa |
Italia, Veneto, VE, Venezia - Mestre, interno giorno, abitazione Luciano Tonetti |
Data ripresa |
28/10/2013 |
|
DATI TECNICI |
Durata |
0.59.25 |
Colore |
colore |
Lingua |
italiana |
Rilevatore |
Antonella Scarpa |
Redattore |
Videointervista a cura del Servizio Videocomunicazione |
|
RELAZIONI DIRETTE |
scheda AUT |
Biografia di Luciano Toncetti |
scheda F |
Fondo Luciano Toncetti |
|