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| scheda 476 |
UBICAZIONE |
Fondo |
Irma Sandri |
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OGGETTO |
Definizione dell’oggetto |
Videointervista |
Categoria |
Letteratura orale non formalizzata |
Voce |
Femminile |
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DESCRIZIONE |
Informatore |
Irma Sandri |
Soggetti |
Accoglienza dei profughi istriani fiumani dalmati a Venezia - Bombardamenti aerei durante la seconda guerra mondiale a Pola - Case degli italiani d'Istria occupate da jugoslavi - Discriminazioni jugoslave verso gli italiani - Discriminazione nei confronti dei profughi istriani fiumani dalmati a Venezia - Esodo da Sissano - Esodo istriano fiumano dalmata a Venezia - Foibe - Istrioto - Marghera - Militari tedeschi - Motivazioni all'esodo - Motivazioni degli italiani rimasti in Istria - Motonave Toscana - Parigiani titini - Pola - Processione della Madonna dell'Assunta a Sissano - Profughi istriani fiumani dalmati - Profughi istriani fiumani dalmati a Venezia - Sisan - Sissano - Tradizioni istriane |
Descrizione del bene |
Irma Sandri nasce nel 1939 a Sissano, paese a otto km da Pola. Entrambi i genitori sono di Sissano, il padre elettricista della SADE. Nel 1947i Sandri decidono per l’esodo, in quanto “lì non era possibile vivere, c’era un clima di terrore”. Dopo l’ 8 settembre 1943, l’esercito italiano si dissolve e la popolazione civile resta in balia dei tedeschi e delle bande partigiane. La testimone riporta che chi partiva, portava le proprie “masserizie” a Pola di notte, scortati da armati per timore dei posti di blocco jugoslavi. Irma racconta che Sissano è un piccolo borgo rurale, ma di antiche e vive tradizioni: si sofferma sulla processione del 15 agosto della Madonna dell’Assunta, patrona del paese, processione che si tiene tutt’ora. Abitudine era il ballo del paese, con le orchestrine chiamate da Pola. Irma definisce i suoi primi otto anni di vita “perfetti” in uno straordinario ambiente naturale, ma anche umano, fatto di serenità e cordialità. A Sissano si parlava e si parla l’istrioto, ma arrivata a Venezia, questo crea problemi a scuola perché non la capivano.
La testimone riporta alcuni ricordi degli anni di guerra, riguardo a tedeschi e partigiani titini, di un battaglia in mare e di un bombardamento a Pola. Ricorda gli slavi ballare il kolo, con sorpresa perché in paese era un ballo sconosciuto. Irma ricorda un periodo di grandi riunioni nella casa dei suoi genitori e di amici, in cui ci si confrontava sulla scelta di restare o di partire. Il motivo principale della partenza era la mancanza di libertà. Per la famiglia Sandri, Venezia come destinazione è per la presenza di una zia sposata a un militare italiano veneziano. Partono da Pola con il Toscana, in una mattina di freddo e neve, per arrivare a Venezia in una fitta nebbia, mai vista prima, che accentua la tristezza e la desolazione del momento. La famiglia vivrà prima per un anno ospite degli zii, poi agli Aberoni e quindi per 15 anni a San Giobbe in appartamento della SADE. Riguardo l’accoglienza, nel complesso senza grandi problemi, un ricordo negativo c’è, la madre che veniva insultata nei negozi, siete venuti a portarci via il pane, tornate di là. Un valido aiuto all’integrazione viene dalla parrocchia. Irma racconta che sua esigenza di scrivere e l’obiettivo di raccontare la sua storia risale ai tempi della scuola elementare, ma ha dovuto aspettare l’esperienza e la maturità necessarie per farlo. Torna a Sissano ogni anno. |
Occasione |
Progetto per la raccolta delle testimonianze dell'esodo giuliano-dalmata a cura del Comune di Venezia, ANGVD, ANPI, Iveser, rEsistenze |
Luogo ripresa |
Italia, Veneto, VE, Venezia - Marghera, interno giorno, abitazione Irma Sandri Ubizzo |
Data ripresa |
27/02/2013 |
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DATI TECNICI |
Durata |
0.42.23 |
Colore |
colore |
Lingua |
italiana |
Rilevatore |
Antonella Scarpa |
Redattore |
Videointervista a cura del Servizio Videocomunicazione |
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RELAZIONI DIRETTE |
scheda AUT |
Biografia di Irma Sandri |
scheda F |
Fondo Irma Sandri |
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