Ora questi scatti sono qui consultabili on-line e, suddivisi per percorsi tematici, divengono fondamentali strumenti di comunicazione per la conoscenza di alcuni fenomeni caratterizzanti l’evoluzione urbanistica, sociale e culturale della città. Abbiamo così la possibilità di conoscere particolari, altrimenti difficili da immaginare, sulle trasformazioni territoriali connesse con alcune funzioni specifiche della città di Venezia quali il porto, tanto nella zona di terra che di acqua, le porte d'accesso alla città storica (ferrovia e piazzale Roma), l'arcipelago ospedaliero lagunare e l’evoluzione della città di terraferma e della nascita di Marghera.
La messa in rete web di un così consistente quantitativo di documentazione fotografica permette di approfondire - anche grazie ad apposite schede catalografiche associate a ciascuna fotografia (scheda F-ICCD) e alla ricerca strutturata per percorsi e “parole chiave” - le grandi trasformazioni urbanistiche e paesaggistiche del complesso territorio veneziano, in particolare quelle a cavallo tra le due guerre. E’ possibile leggere - attraverso veri e propri reportage commissionati all’Agenzia fotografica dal Comune di Venezia, da Enti, aziende e industrie veneziane - la nascita del quartiere urbano di Marghera e della sua zona industriale, la grande viabilità di penetrazione su gomma nella città storica e insulare, voluta con la costruzione del “Ponte del Littorio” (ora Ponte della Libertà) e l’interscambio “via acqua” che a Piazzale Roma avveniva tramite il Rio Novo.
D’indubbia rilevanza storica documentaristica sono inoltre le immagini del Lido di Venezia, della sua urbanizzazione verso l’antico borgo di Malamocco e dello sviluppo turistico balneare, che avrà un forte impulso grazie a nuove strutture alberghiere che si affiancheranno agli storici alberghi CIGA, alla costruzione del Casinò e alla nascita della Mostra del Cinema e, non da ultime, alle strutture sanitarie riabilitative e alle colonie marine.
Ma ci sono anche da segnalare alcuni scatti puntuali di aree, strade e piazze di Mestre che rimandano a una condizione dei luoghi ante urbanesimo, urbanizzazione e boom economico, che fanno molto riflettere su un territorio e un ambiente - allora ancora molto rurale e paesano - che sembrerebbe oggi irrimediabilmente compromesso ma che, invece, mostra ancora delle indubbie e significative potenzialità di cambiamento e di recupero di identità storica, urbanistica e culturale. E le fotografie non solamente lo testimoniano ma contribuiscono, con la loro forza di documento storico-iconografico, alle scelte e alle strategie sui futuri cambiamenti.
La messa in rete del Fondo fotografico Giacomelli non è da intendersi un momento conclusivo di un impegnativo lavoro di archiviazione, conservazione e divulgazione pubblica, bensì una base di partenza dalla quale sviluppare, in divenire, ulteriori nuove ricerche e percorsi, che renderanno sempre più ampia l’offerta pubblica d’immagini fotografiche, attraverso una fruizione facile e dinamica di un materiale così cospicuo e articolato.
L’inserimento di nuovi percorsi e nuovi materiali, che avverrà già dai prossimi mesi, sarà il frutto di un lavoro costante di ricerca e d’inventariazione che andrà a estrapolare, dagli oltre 180.000 negativi e lastre, quei temi e quei soggetti ritenuti strategici per la conoscenza della storia cittadina, delle sue relazioni col mondo della cultura e dell’arte, dell’industria e della politica, della società e del costume del Novecento.