Le campagne elettorali sono il momento più intenso e visibile dell'attività politica, le ore nella quali la propaganda politica si manifesta con più pervasività in ogni angolo della città (piazze, mercati, strade, campi, ecc.). Giorni di attività frenetica: volantinaggio, comizi, attività di persuasione porta a porta. Ma il consenso si costruisce anche con un lungo lavoro che spesso si manifesta ai militanti e alla società attraverso convegni, dibattiti e seminari.

Nel secondo novecento i grandi protagonisti della vita politica sono i partiti di massa, organizzazioni complesse incapaci di funzionare senza un articolato e capillare impegno degli iscritti. Ed accanto ai "semplici" militanti determinanti le figure di leader che vivevano in maniera pervasiva la vita del territorio a partire dalla sezione di riferimento.

Lavoro, pace, ambiente, eguaglianza... ecco alcuni dei temi che portavano a mobilitazioni oceaniche nelle vie, nelle piazze e nei campi. Un agire che appena possibile usciva dai luoghi unicamente dedicati all'elaborazione e alla condivisione di una linea politica per riversarsi in città.

Nel novecento la politica assolse anche il compito di creare momenti di forte socialità che coinvolgevano decine e decine di persone. Due esempi: le feste dei diversi partiti e le scuole di formazione che spesso si sposavano con periodi di vacanza estivi o invernali.

Parte della politica si svolge all'interno delle istituzioni. In questi luoghi (parlamento, consiglio comunale e di quartiere, ecc.) attraverso atti e procedure si dà pratica e concretezza a molta dell'attività politica. Inoltre molti i momenti nei quali la presenza di rappresentanti di alte cariche cittadine o dello Stato rendono alcune cerimonie parte integrante della istituzioni, coma ad inaugurazioni di mostre o discorsi pubblici in ricorrenze particolari.

Il fondo fotografico Vetrocoke ha una ricca sezione che riporta un accurato riscontro dei danni provocati nella seconda guerra mondiale dai bombardamenti alleati, che colpirono l'area principalmente nella primavera del 1944.

Nel maggio del 2010 è stato raggiunto un accordo per lo smantellamento dell'impianto Montefibre a Porto Marghera che aveva iniziato la produzione con il nome di ACSA nel 1958. Le foto scattate nell'ottobre del 2012 da Giorgio Bombieri dell'Osservatorio Fotografico del Comune di Venezia documentano lo stato dei lavori.

Si tratta di una selezione di tavole tratte dagli oltre 20.000 disegni, su lucido o eliocopia, appartenenti alla serie "Progetti di impianti, edifici, macchinari". Le immagini riguardano sia la zona industriale Nord che quella Ovest e con esse si intende fornire un'esemplificazione della varietà delle tipologie documentarie presenti: planimetrie, prospetti, sezioni, schemi e tracciati di impianto, di sistemi di movimentazione merci, ecc., dalla scala complessiva fino al dettaglio tecnico e architettonico.